Luogo della Memoria
Museo delle genti lametine
Prof. Umberto Zaffina
Nei caratteristici vicoli di Sambiase, secolari spazi comuni in cui si estendevano di fatto le case e le botteghe artigiane, nasce Il Luogo della Memoria, creato 10 anni fa, con grande senso della storia ed amore per la propria terra e la sua cultura contadina, dal prof. Umberto Zaffina. Il museo rappresenta un recupero fondamentale della più tipica tradizione sambiasina. Foto, libri, arredi, ambienti domestici fedelmente ricostruiti, ridanno vita al passato, di una comunità che ha lasciato impronte indelebili nella evoluzione del paese affinchè Sambiase diventi un paese con una memoria dove chi è morto non è morto per sempre, chi è emigrato non è emigrato per sempre. A ricordarlo sono le ombre, metafora dell’esistenza, che sfilano lungo i muri del museo per rappresentare ogni persona che ha lasciato il suo paese. Il Luogo della Memoria non è una semplice esposizione di manufatti museali, ma una visione reale della vita di un tempo, la perfetta identificazione di quel modello di cultura. Risorsa preziosa e punto di riferimento per gli studiosi e per le scuole, il luogo della memoria è da considerare un bene comune. Umberto Zaffina, insegnante di inglese ormai in pensione da molti anni, è l’ ideatore e il proprietario in cui ha ritrovato il senso della sua quotidianità raccogliendo meticolosamente gli oggetti del passato, luogo dove l’antico e la leggenda si intrecciano con la credenza e l’arte, dove specchi consunti si riflettono con le macchine digitali degli alunni che scattano foto a loro volta fonti da interpretare nel percorso scolastico. Qui ha riunito in sette sale quasi mille oggetti propri dell'arredo familiare distinti per gruppi tematici (stanza da letto, cucina, lavori agricoli e artigianato) e una piccola biblioteca contenente archivi, fototeca e documenti cartacei ; nelle camere le classiche "casce" da corredo, un telaio, "stipi" e pignate; “Mediatori del passato con il presente gli oggetti sono anche materialmente della nostra speranza di sopravvivenza all’insidia del giorno”. (Satriani Luigi). Ogni oggetto è un oggetto da interrogare con umiltà nel silenzio del “magazzinu, da cambara e do tavulatu” i locali principali ."Il futuro ci sta alle spalle" (Hannah Arendt)e allo stesso modo <
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