Blog informativo sulla P4C

( philosophy for children)

di Lipman

Quando la filosofia dipinge il suo grigio su grigio, allora una figura della vita è invecchiata, e con grigio su grigio essa non si lascia ringiovanire, ma soltanto conoscere; la nottola di Minerva inizia il suo volo soltanto sul far del crepuscolo.


La parola "filosofia" ha come nella sua radice il significato "far crescere". Infatti, c'è solo una cosa che sa stupire e conquistare il nostro cuore: la parola di chi non si limita a inanellare frasi sensate e ben tornite, ma di chi ci porta più in alto o più in profondità.

Che cos'è la filosofia?

“La filosofia è la palingenesi obliterante dell'io subcosciente che si infutura nell'archetipo dell'antropomorfismo universale. “(Ignoto)

Perché la filosofia spiegata ai ragazzi?

I bambini imparano a conoscere e a gestire i propri ed altrui processi emozionali, affettivi e volitivi: imparano a conoscere se stessi e a relazionarsi con gli altri. Una scuola che intende fornire esperienze concrete e apprendimenti significativi, dove si vive in un clima carico di curiosità, affettività, giocosità e comunicazione, non può prescindere dal garantire una relazione umana significativa fra e con gli adulti di riferimento. Questa Scuola ad alto contenuto educativo, non può cadere nel terribile errore di preconizzare gli apprendimenti formali, errore spesso commesso dagli insegnanti che sono più attenti a formare un “bambino-campione”, piuttosto che un bambino sicuro e forte nell'affrontare la vita, o ancora un bambino che abbia acquisito la stima di sé, la fiducia nelle proprie capacità e la motivazione al passaggio dalla curiosità, caratterizzante la Scuola dell'Infanzia, alla ricerca. L'insegnante deve poter provare un “sentimento” per l'infanzia inteso come “sentire”, percepire e prendere consapevolezza dei bisogni reali, affettivi ed educativi propri del bambino che sono altro rispetto ai bisogni degli adulti. Il ruolo dei genitori, degli insegnanti è infatti quello di educare tutti e ciascuno alla consapevolezza di ciò che il bambino “sente” emotivamente e affettivamente, perché è proprio il passaggio dal sentire all'agire che consentirà al futuro uomo di compiere scelte autonome. Un compito importante dell'insegnante è quello di mediare i modi e i tempi di un dialogo strutturato su un piano paritario, in modo tale da consentire ad ogni interlocutore di far emergere il proprio pensiero e di metterlo in relazione con quello degli altri. E' una sfida, da parte dell'insegnate, a livello culturale, sociologica e civica ma che deve coinvolgere anche i più piccoli per dotarli di una propria capacità critica, che permetta loro di ragionare, di riflettere sulla realtà e di compiere in futuro scelte consapevoli Se la filosofia è "presa sul serio", se è misurata con i problemi reali, è davvero uno strumento di formazione della persona e di indirizzo della vita. La filosofia come felicità presente nell'attività del pensiero.

Incontrarsi è una grande avventura

“Non possiamo stare
e vivere da soli,
se così è,
la vita diventa
solitudine monotona.
Abbiamo bisogno dell’altro
per condividere sguardi
di albe e tramonti,
momenti di gioia e dolore.
Abbiamo bisogno dell’altro
che ci aiuta a vedere
e scoprire le cose che da soli
mai raggiungeremo.

Beati quelli che sono capaci
di correre il rischio dell’incontro,
permeandolo di affetto e passioni
che ci fanno sentire più persone
poiché così vivendo
anche gli scontri
saranno mezzi
di un vero incontro.”
(Testo di sr. Soeli Diogo).




Questo romanzo è rivolto, con la più grande speranza e fiducia, a tutte le persone di questa società e soprattutto a quei giovani che si muovono oggi, coi loro passi, senza esserne pienamente consapevoli, verso la scoperta della grande stanza di questo mondo poliedrico e complesso, dalle mille pareti ammaliatrici. Passi che, a dosi esagerate della conquista di una felicità che riempia la stanza del loro cuore, complementare a quella del mondo, lasciano dietro sé molte tracce superficiali che si spazzano via anche con il più debole vento della loro esistenza per poi trascinarli nel giogo del “vuoto”. Che questo romanzo “Un vuoto da decidere” sia loro di aiuto per guardare in faccia, riconoscere, combattere e vincere, con le sole armi dell’amore vero per se stessi e per il mondo, questa strana “malattia” dell’anima che colpisce chi non ha difese e che porta alla conquista di una libertà infedele e subdola.

Se la metto in pratica mi fa vivere tutta un'altra vita, straordinariamente più ricca di quella che avrei ideato fidandomi solo di me.

Solleviamoci, è ora

Noi siamo quelli
che se ne vanno
pieni di vento
e di sole
in deserti
affollati
di illusioni
e non tornano più
abbagliati
da spaccati di vita.

Siamo riflessi
di affetti
profondi.
Pensieri
di fresca rugiada
posata sulla notte
che non conosce
nuvole.

Siamo i sospesi
tra sogno e realtà,
quelli sul sottile confine
tracciato
dai meandri
dei desideri.

Siamo splendide bugie
di una terra
che fatica
ad alzarsi
sui marciapiedi
della vita.

Siamo polvere
di un tempo
inesorabile
che ci riporta
tra le caverne opache
dei ricordi.

Siamo l’urlo
di amici perduti
non ancora tornati,
che raccoglie
sogni lanciati
su nuvole rosa
gonfie di cuore
nel cielo sospeso
della gioventù.

Siamo parole
mai dette
intrappolate
tra i rami
scheggiati
di un inverno
che fatica
nel risveglio.

Siamo vita
che scoppia
nei focolai spenti
accesi dal giorno che nasce
a dispetto di tutto.

Preghiere
Strappate ai silenzi
concessi da un Dio
che non ama
piangersi addosso.

Siamo
l’andata e il ritorno
di noi stessi.

Solleviamoci.
E’ ora.

PAESE MIO

Paese mio
cinto a primavera
di riccioluti gorgheggi
affaccendati
come comari
nel via vai del giorno
ti vai combinando
tra nuvole ariose
all’orizzonte
e sogni fermi
dietro vetri antichi.

Tu non conosci gli anni.

Il tuo grembo
avrà sempre un vecchio
davanti ai tuoi tramonti
aggrappato
ai sapori di campagna
mentre torna stanco
con le zolle in mano
cantando
la fatica della terra.

E non conosci spazi.

Sei tutto lì
che vivi di germogli
seminati
nei cuori della gente
che s’adatta
all’ombra
dell’inverno
mentre fuori
è estate.

Per questo
non ti mancano
i sorrisi
strappati ai vicoli
intrecciati e bui
come strette di mano
nel bisogno
tra calde mura
di camini accesi.


Tra gli alberi d’ulivo
bagnati di sole
che lasciano un’impronta
tra le rughe
dei ricordi

che strada voltando
riporta
inesorabilmente
a te.



mostra di poesie

mostra di poesie
Solleviamoci, è ora


giovedì 5 luglio 2007

Pensare un mondo



PENSARE UN MONDO un (per)corso tra i pensieri di 2500 anni fa. Insomma: un libro di filosofia greca!
Il libro spiega, in parole semplici e dolci, seguendo il metodo di "Se all'improvviso...", il pensiero dei primi filosofi greci. Parla delle loro tesi, delle teorie e anche un po' della loro vita, il tutto in sei capitoli. C'è un ricco apparato didattico-ludico per approfondire i temi svolti in classe, molti giochi situazionali e tantissimi inviti a discussioni.Esempi di giochi? Questo è sul tema delle fonti:Ora la maestra sceglierà un breve testo e uscirà dalla classe con due volontari. Leggerà il testo ai due prescelti. Poi il primo bambino dovrà rientrare e raccontare alla classe quello che ha sentito (l’altro deve rimanere fuori senza sentire). In classe potete prendervi nota delle parole chiave che dirà, per aiutarvi a ricordare. In seguito anche il secondo bambino entrerà e racconterà la “stessa” storia. Infine la maestra leggerà il racconto originale. Ci saranno differenze, sia tra i due racconti dei bambini, sia dall’originale. Cosa abbiamo visto? Una cosa molto importante: le fonti non sono sempre attendibili!"Un'altro:Volete fare un esperimento? Allora mettiamoci a giocare:Avete presente il gioco del “telefono senza fili”? All’inizio, la maestra inventa una frase, e la sussurra nell’orecchio del primo bambino. Lui ascolterà, si girerà dall’altra parte e dirà al suo vicino quello che ha capito. E così via, fino a quando tutti nella classe hanno sentito e riportato quella frase ad un altro. L’ultimo bambino ripeterà ad alta voce quello che ha sentito. E ne sentirete delle belle, perché sicuramente, alla fine, la frase sarà totalmente diversa di come era all’inizio.Ecco, ognuno di voi in questo gioco fa la parte di un secolo. Ciascun bambino fa alla frase quello che cento anni hanno fatto alle informazioni che ci sono arrivate da oltre due millenni. Dunque possiamo dirlo: “sicuro è morto”! Meno male, però, che tante cose ci arrivano sotto forma di scrittura. Così le possibilità di cambiare il contenuto sono di meno che con voi in classe, ma non è comunque sicuro nemmeno la carta!Ogni capitolo contiene un buon numero di regole, chiamate "pezzo di puzzle". Spiegano in modo semplice concetti come, appunto, le fonti, o le parole senso stretto - senso lato, fare domande è divertente, ecc...Un esempio?Eccolo:Pezzo di puzzle n. 1: Si può parlare in tanti sensi (stretti e lati)Se dico “calcio”, possono venirti in mente diverse cose. Strettamente parlando, “calcio” è un gesto della gamba. Ma è anche uno sport, e a ben vedere abbiamo persino del calcio nelle ossa! Sempre strettamente parlando, “piatto” è un oggetto di forma rotonda in cui si mangia. Ma può anche essere una pietanza che si mangia. Che le parole possano avere significati diversi, già lo sappiamo. Qui volevamo parlarvi di come certe parole vogliano innanzitutto dire una cosa, e per somiglianza ne possano dire altre. “Immagine”, in senso stretto, è qualcosa che possiamo vedere: una foto, un disegno, un quadro. In senso lato è anche qualcosa di invisibile che abbiamo nella nostra mente quando pensiamo a una persona o a una situazione.Sappiamo benissimo che non diventeremo ricchi con un libro per bambini che parla dei filosofi greci! Vale però la pena tentare di migliorare qualcosa nel offrire agli insegnanti nuovi strumenti per la scuola diversa, appunto: "L'Altra Scuola", come si chiama la collana didattica.Ci auguriamo che qualcuno di voi accetti la sfida, o che si senta solleticato e stuzzicato, o che semplicemente si dirà che, sì!, perché non leggere un libro che spiega in modo divertente e semplice qualcosa che per antonomasia è sempre stato considerata una materia noiosa e lontano dalla realtà...?!Finalità - area formativa per gli alunni• Educazione dell’ascolto• Educazione al pensiero• Educazione della prassi democratica• Descrittori• l’alunno ascolta il pensiero altrui• esprime le proprie opinioni rispettando il turno• comunica esperienze• trova le parole per esprimersi• individua parole sempre più precise per spiegare i fatti• formula domande, s’interroga• dà senso alle esperienze• è consapevole che la sua conoscenza della realtà è parziale• verbalizza i percorsi fattiValutazione - area alunni• motivazione• interesse• autostima• maggior attenzione agli interventi dei compagni• voglia di interrogarsi• approfondimento del discorso filosofico
IMPARARE A PENSARE, TRA RAGIONE E PASSIONE
Presentazione
Rosamaria - Gentili Signore, Gentili Signori, benvenuti allo spettacolo che conclude il Progetto “Imparare a Pensare”. Anche in quest’anno scolastico abbiamo seguito un corso di Filosofia e di Giornalismo ed è stata davvero una bella esperienza, credetemi! L’idea di osservare la realtà, di leggere, di studiare, di documentarsi, di ragionare, di farsi un’idea su quello che accade nel mondo non è stata di sicuro una scelta consueta.
Alessandra I. - Ai bambini si chiede spesso o quasi sempre di ballare, cantare, recitare, ma chi si impegna a parlare con loro? Ad ascoltare come la pensano e a spiegare loro con calma quello che succede intorno a noi? Quello che sfugge a molti è che i bambini sono piccoli ma non sono stupidi!
Palma - Ai bambini si può parlare di tutto – certo nel modo giusto, senza tanti paroloni – ma state pur certi che sono in grado di capire ogni cosa, molto più di quanto possiate immaginare. Oggi assisterete ad una fitta trama di dialoghi: tra adulti che non capiscono i bambini, tra bambini che protestano contro gli adulti.
Anna - A risolvere ogni discordia sopraggiungerà un filosofo – Socrate – accompagnato dai suoi discepoli che, con la forza della ragione, inviterà tutti a riflettere e a diventare migliori. Ora vi lasciamo per un po’, ma ci vedremo più tardi. Intanto… Buon divertimento!
Titolo: “Prima di AGIRE…PENSARE, PENSARE….”
I ATTO
(Su una panchina sono seduti tre adulti; uno di essi ha un giornale in mano).
Luca Z. – E che te pare? Ancora scioperi, ancora proteste! I piloti di aerei scioperano, i ferrovieri scioperano, i tassisti scioperano.
Enzo – N’atu ppoco, per andare da Mondragone a Caserta, ce s’adda ì cu ru ciuccio!
1 Docente, psicologa, psicoterapeuta
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Daniele – E fossero solo i trasporti pubblici a scioperare! Gli avvocati nun scioperano? E gli operai? E i maestri? Pure i maestri si permettono di scioperare che stanno semp in vacanza e nun fanno niente d’a matina à sera!
Luca Z. – A ri tiempi nuosti, e mò esisteva tutto chest! Povera Italia!!! Dove andremo a finire!
Luca Z; Enzo; Daniele (in coro) – Addò iammo à finì!!!
(Entra il corteo di bambini che protestano, con cartelloni in mano)
Luca Z. – Gesù, ma chisti sò criaturi! E non stanno andando al cinema, me pare proprio che stanno a fa nu corteo!
Luca Z; Enzo; Daniele (in coro) – N’atu sciopero!!!
Daniele – E che vogliono i bambini? In fondo stanno tutti i juorni a pazzià e manco accussì va buono?
Enzo – Mio nipote cà Play Station se stà a rimbambì! Pure quando rorme se mette a sparà! “Ti ammazzo, ti distruggo, ti disintegro!” Sulo chesto sape fa!
Daniele – Guardateli quanto so belli, sti scunduttati, stì scostumati, sta massa è fetienti.
Luca Z. – Mò che s’avvicinano ce n’aggia rice io quattro!
Enzo – Che vergogna, che scandalo – mò pure voi vi mettete a scioperà!
Pasquale D. B. – Certo, anche noi abbiamo le nostre ragioni e abbiamo diritto di lamentarci!
Daniele – Lamentarvi??? E di cosa????
Mario – Voi non potete capire, siete adulti, come potete capire i nostri problemi? E’ inutile discutere, qui ci vuole solo un’azione di forza!
Enzo – Un’azione di forza??? Mò ve mannammo à casa A FORZA ‘E PACCHERI!
Arianna – Ecco, voi adulti capite solo il linguaggio della violenza, delle punizioni, dei castighi. Ma da oggi noi diciamo basta! La nostra risposta è la ribellione!
CORO: I BAMBINI – NON STANNO PIU’ ZITTI, AI BAMBINI PIU’ DIRITTI!!! (Tante volte. Gli adulti si portano le mani alla testa, rivolgono lo sguardo al cielo, piegano la schiena e appoggiano le braccia piegate sulle gambe.Socrate con i suoi discepoli fa il suo ingresso in scena ( Virgilio, Cristian, Cristina, Alice, Rosamaria)
Daniele – E chisto mò chi è? Mica stammo a Carnevale?
Rosa R. - Guardate che personaggio buffo! Sembra uscito da un libro di Storia!
Virgilio – Ben detto, o quasi… Mi presento: sono Socrate e questi sono i miei discepoli . Ho sentito che c’è una disputa in atto e non potevo restarmene fra le pagine di un libro di Filosofia!
Roberto - Questa è bella! E che c’entra la Filosofia nel litigio con questi citrulli? Qua manco se viene Santa Bernadette e fa un miracolo, questi potranno capirci?
Virgilio - Non disperate ragazzi, abbiate sempre fiducia nella ragione e soprattutto nel dialogo. Non bisogna mai stancarsi di parlare e soprattutto di ascoltare! Per quale motivo state protestando?
Chiara Ca. - Perché protestiamo? E ce lo chiedi pure? Da dove vogliamo cominciare? Dai nostri genitori?
Elia - Parliamo un po’ di mia madre! Vi pare bello che improvvisamente mi fa sparire la Play Station?
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Arianna - E la mia, con la fissa della dieta mi fa mangiare solo “integrale”, “naturale”, “salutare”! E io mi dovrei solo sparare!
Annalisa - E che dire della mia, quando dice “Vatti a cambiare! Così conciata non ti faccio uscire”! C’è solo da morire!
Gianfranco - E la mia, che per non disturbare il mio vicino, mi fa fare solo giochi da cretino!
Piergennaro - Per non parlare della mia, che con le sue manie di perfezione mi porta alla disperazione!
Luca M. - “Metti in ordine, riponi, rassetta”: quando torno a casa è nu supplizio che m’aspetta!
Virgilio – Ho inteso le vostre ragioni ma avete provato a parlare con i vostri genitori? Non è possibile che quello che per voi sono solo pene, in fondo è fatto per il vostro bene?
Vincenzo Montella - Giammai! Io ho deciso di non parlare più (incrocia le braccia).
Angelo - Io mi chiudo in camera e quando mamma si gira, le faccio marameo! (Mima il gesto e tutti fanno una risata beffarda)
Socrate – Va bene, cari bambini . Se pensate che i vostri genitori siano proprio inutili, proviamo a immaginare una vita senza di loro. Da domani papà e mamma danno le dimissioni, niente più ordini né pressioni. In casa i bambini fanno i padroni! (I bambini si fanno pensierosi)
Angela - Le dimissioni… e chi mi organizza la comunione? E se mi sento male? Chi mi cura tale e quale?
Natalia - E chi mi abbraccia prima di andare a letto? E chi mi prepara un bel pranzetto?
Simona - E chi mi compra i fumetti, i vestiti e i miei libri preferiti?
Socrate – Allora cari bambini, ora che è chiaro la mamma qual bene sia, i miei discepoli vi recitano qualche bella poesia .
POESIE DEDICATE ALLA FAMIGLIA E ALLA MAMMA
(I tre adulti, che hanno ascoltato tutto, commentano)
Luca Z. - E bravo a Socrate!!!
Daniele - E poi dicono che la Filosofia è quella materia con la quale o senza la quale, si rimane tale e quale!!!
Enzo - Signore in sala, facciamo un grande applauso ‘a stu bello ragionamento! In fondo le mamme ‘e sti criaturi site vui!!!
(I bambini, però, non sono del tutto soddisfatti di questa conclusione. Hanno ancora voglia di protestare. In coro - Seh seh…
Alfredo - Mo’ finisce tutto a taralluccio e vino! Guardate come ci siamo preparati. So’ tre mesi che stammo a provà e mò, vulimm protestà!
Socrate – Calma ragazzi. Capisco la vostra reazione. Se avete organizzato questo sciopero è giusto che facciate sentire le vostre ragioni. Ma su cos’altro avete da ridire?
Pasquale C. - E ce lo chiedi pure! Sulla scuola potremmo scrivere un romanzo! E già!!! Voi adulti… e che ne sapete chello che passammo nui pè sta scola!
Antonella - Ogni matina è nù tormento!!! “Alzati, fai presto…cammina… T’hai appuntato ò mantesino? La cartella è completa? ” Meglio esse analfabeta!!!
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Chiara Co. “’A lezione t’hai m’parata? O tutto t’hai scurdat’??? … Sei pronto per l’interrogazione? E comme a vuò stà promozione???”
Antonio M. - “Stai fermo, stai zitto, non parlare!” E’ una roba da crepare!!!
Kevin - Ma ora non ne possiamo più e solo un coro vogliamo intonare…
(Tutto il corteo in coro)
“BASTA STUDIARE – AL MARE VOGLIO ANDARE!!!” (Tante volte)
Virgilio – Calma ragazzi. Non mettetevi in agitazione, per ogni problema c’è una soluzione! Ci vuole un punto di vista più elastico, saltate il prossimo anno scolastico! Mentre gli altri compagni continuano a progredire, voi al mattino resterete a dormire.
(I bambini si fanno nuovamente pensierosi.)
Giuseppe - Sai che bella figura con mio cugino Enricuccio, se faccio ‘a fine de nù ciuccio! E poi uno nun se stanca, se alla mente ogni stimolo le manca???
Giovanni - Pensa a un anno senza amici, come si fa a essere felici?
Ernest - E poi, proprio alla scuola Arcobaleno, un anno passa come un treno!!!
Alessandra P. - Già mi vedo che piango alla finestra, se penso ad ogni mia maestra. Nun è vero che nun fanno niente, l’aggia rice a tutta chesta gente!! (indica i tre adulti seduti, che si sentono in imbarazzo per aver criticato le maestre) Nun sapite quanto s’adda fatica’, a tutti nui pe ce fa m’parà!!!
Rosa P. - In questa scuola si fa Filosofia!!! E che faccio?? Cu stu’ progetto io rimango ‘a casa mia??? Caro Socrate, ti ringrazio per la tua orazione, ma io nun me perdo manco nà lezione!!!
Virgilio – Bravi ragazzi, con la discussione si accende il lume della riflessione. Adesso sapete cosa è bene fare: PRIMA DI AGIRE …PENSARE, PENSARE. E un inno alla scuola, prima di andare via, affido a questa bella POESIA: POESIA DEDICATA ALL’ISTRUZIONE
(Fra gli applausi, escono di scena prima Socrate e i discepoli, poi i bambini – facendo un inchino. Restano in scena gli adulti che si dispongono al centro del palco).
Enzo – Vi è piaciuta la rappresentazione? Per me è stata ‘a meglio lezione!
Daniele – Leggere, scrivere e far di conto, sono le cose più belle del mondo; ma non studiare per chicchessia, io aggia pensà cà capa mia!!!
Luca Z. – Questa è la regola, non puoi sbagliare, del nostro progetto “Imparare a pensare”
BALLETTO “Pensa” di F. Moro – Arianna, Alessandra, Rosa, Ilaria, Chiara, Simona e Cristian.
Titolo: “Il TG della Banda dell’Arcobaleno”
II ATTO
Elia - Rimanete ancora comodamente seduti. “Imparare a pensare” ha in serbo tante altre sorprese! Come tutti sanno, oltre alle lezioni di Filosofia per i bambini, anche quest’anno si è svolto anche Corso di Giornalismo che ci ha permesso di realizzare la terza edizione della “Banda dell’Arcobaleno”, di cui andiamo davvero molto fieri! Per darvi un’idea dei contributi che il Giornalino ospita, abbiamo deciso di mandare in onda un TG Speciale, appunto il TG “Arcobaleno”. Me sentirete delle belle!!! Seduti dietro un televisore realizzato dai bambini con una grande scatola di cartone e con lo schermo “bucato”)
( 5
Alessandra P. - Gentili telespettatori, buonasera. State assistendo al “TG Arcobaleno” che trasmette dalle frequenze del 1° Circolo Didattico di Mondragone. E’ d’obbligo iniziare subito con un’intervista al Dirigente scolastico, Dott. Federico De Santo, che invitiamo nello studio di “TG Arcobaleno”. (Entra il Preside, impersonato da Antonio S.)
Alessandra - Signor Preside, benvenuto. Le chiedo subito “Cosa ne pensa del progetto Imparare a pensare?”
Antonio - Lo ritengo affascinante. Un tentativo ambizioso, visti gli obiettivi che si prefigge, condotto da insegnanti che hanno molta fiducia nei bambini e credono nelle loro potenzialità.
Alessandra - Lei che è un Dirigente Scolastico ormai da molti anni, ha avuto esperienze di progetti di filosofia e di redazione di un giornalino scolastico?
Antonio - È la prima volta che vedo proporre la filosofia ai bambini della scuola primaria, riguardo alla redazione del giornalino posso dire che ormai tutte le scuole fanno progetti in tal senso con la differenza, però, che il giornalino “La Banda dell’Arcobaleno” si avvale di un autentico esperto del settore.
Alessandra - Secondo lei, la filosofia è importante per la formazione dei bambini e perché?
Antonio - Ritengo che sia importantissima perché insegna a pensare, a porsi problemi anche se poi non riesce a risolverli. Se facciamo un passo indietro nel tempo scopriamo che l’uomo diventa Sapiens quando dopo aver sviluppato tutta una serie di capacità, impara finalmente a pensare grazie anche ad una maturazione di tipo biologico.
Alessandra - Lei pensa che il nostro progetto sia differente dagli altri?
Antonio - Certamente e la differenza la si coglie negli obiettivi che come dicevo prima sono altamente ambiziosi data la vostra tenera età. Gli altri progetti solitamente si pongono obiettivi già programmati a livello curriculare, approfondendoli. Imparare a pensare, invece, intercetta trasversalmente dei bisogni forse meno consapevoli ma più rilevanti a livello formativo.
Alessandra - Ha mai parlato ad altri del nostro progetto? Ci incoraggia a continuare?
Antonio - Mi è capitato di parlarne ad alcuni miei colleghi, in occasione di un convegno per Dirigenti Scolastici, i quali si sono incuriositi e anche un po’ stupiti sia per la novità che per le reali difficoltà che si incontrano nel portare avanti un lavoro di tal fatta, perciò ritengo che bisogna continuare su questa strada, anche perché “ nella vita nulla è facile e nulla è difficile” ma tutto dipende dal valore che si dà alle cose.
Alessandra - Ed anche Lei, Preside, per noi ha avuto un grande valore. Ci ha sempre incoraggiato. Abbiamo trovato la sua porta sempre aperta, ci accolto sempre con il sorriso, l’abbiamo sentita sempre dalla nostra parte, dalla parte dei bambini. L’anno prossimo Lei andrà via, ma noi non la dimenticheremo. Sia sempre certo della nostra stima e del nostro affetto. E a nome di tutti gli alunni del progetto “Imparare a pensare” le consegniamo una targa “AL MIGLIOR PRESIDE DEL MONDO”! ( Alessandra consegna la targa ad Antonio,che la va a portare al Preside vero)
Alessandra – Passo ora il microfono ai miei colleghi Giordana, Clara, Cristina, Marianna, Zoraida.
Giordana – Un articolo molto interessante che troverete nel Giornalino “La Banda dell’Arcobaleno” è “La Matematica aiuta a pensare” e parla del Concorso“Kongourou 2007” – Le Olimpiadi della Matematica. Poteva la nostra scuola non aderire ad una iniziativa tanto
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interessante? Un gruppo numeroso di compagni delle classi 4 e 5 hanno partecipato alle prove di selezione inviate direttamente dalla commissione del concorso. Che soddisfazione!
Clara - Fra i primi 50 studenti in tutta Italia, si sono classificati ben 5 alunni della nostra Scuola! Le prove che sono state proposte non erano affatto semplici; infatti, non bisognava solamente applicare delle formule o delle regole di aritmetica e di geometria ma “spremere le meningi” per trovare la soluzione a problemi davvero molto complessi. Beniamino Di Lorenzo e Daniele Di Chiara della 5 F ce l’hanno fatta!
Cristina - Fra migliaia di concorrenti sono stati invitati a partecipare alla finale che si è svolta a Mirabilandia nei giorni 6-7-8 maggio. Alla nostra redazione hanno concesso una bella e interessante intervista , che potrete leggere nel giornalino.
Signori telespettatori che ne direste di fare un bell’applauso a questi due alunni prodigio???
Marianna - La Redazione della “Banda dell’Arcobaleno” estende vivissime congratulazioni anche ai compagni Avenia Michele della 5 F, Di Gennaro Piergennaro della 4 F e Valente Maurizio della 4 A perchè per qualche giorno si riteneva che dovessero essere ammessi alla finale. Complimenti ragazzi!
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Il nostro TG finisce qui. Tutte le altre NEWS potrete leggerle sulla Banda dell’Arcobaleno. Ma ora è d’obbligo consegnare la parole alle persone a cui si deve tutto questo, i nostri esperti del Progetto “Imparare a pensare”, Francesco Miraglia e Lina Marcantonio.

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by mondoglitter.it

Che pesce sei?

Un'insegnante spiegando alla classe che in spagnolo, contrariamente all'inglese, i nomi possono essere sia maschili che femminili. "Uno studente chiese: "Di che genere è la parola computer?" Anziché rispondere, l'insegnante divide la classe in due gruppi, maschi e femmine, e gli chiese di decidere tra loro se computer dovesse essere maschile o femminile.A ciascun gruppo chiese inoltre di motivare la scelta con 4 ragioni.Il gruppo degli uomini decise che "computer" dovesse essere decisamente femminile"la computadora"perchè:1.Nessuno tranne il loro creatore capisce la loro logicainterna.2.Il linguaggio che usano per comunicare tra computer èincomprensibile.3.Anche il più piccolo errore viene archiviato nella memoria a lungotermine per possibili recuperi futuri.4.Non appena decidi di comprarne uno, ti ritrovi a spendere metà del tuo salario in accessori.Il gruppo delle donne,invece, concluse che i computer dovessero essere maschili (el computador)perchè:1.Per farci qualunque cosa, bisogna accenderli.2.Hanno un sacco di dati ma non riescono a pensare da soli.3.Si suppone che ti debbano aiutare a risolvere i problemi, ma perla metà delle volte,il problema sono LORO;4.Non appena ne compri uno, ti rendi conto che se avessi aspettatoqualche tempo,avresti potuto avere un modello migliore.Le donne vinsero.